Maria Florenzio
Complice una calda giornata primaverile, in centinaia, sin dalla mattina, domenica scorsa, si sono recati presso il santuario rupestr
e della Madonne Abbasce, in segno di devozione e fede per la Vergine del Carmelo.
Dopo la recita del Santo Rosario nella centralissima parrocchia del Carmine, la statua della Vergine del Carmelo è stata posta su un carro, abbellito da drappi, per essere portata presso il santuario rupestre della Madonne Abbasce. Qui, i confratelli in abito da rito, l’hanno collocata sul piazzale antistante.
Diverse le messe celebrate, durante la giornata, da don Sario Chiarelli, che ha invitato i fedeli a rispettare quel pio luogo: “E’ un santuario a cielo aperto e, pertanto – ha detto - siamo qui per pregare e non per fare picnic”.
Con un cambio di programma, la celebrazione eucaristica delle ore 16 è stata officiata dal vescovo Claudio Maniago. “Affidiamoci alla Vergine del Carmelo – ha detto nella sua omelia -, madre misericordiosa, affinchè, nel segno della fede, ci indichi la strada della fratellanza e della carità”.
Il pellegrinaggio verso la “Madonne Abbasce” ha origini antiche. La tradizione vuole che durante i Sette Sabati, nel giorno dell’ottava di Pasqua, il 16 luglio, l’8 settembre, nonché durante i periodi di calamità atmosferiche e di prolungate siccità, il clero adunasse la gente del paese e si portasse, attraverso una strada sconnessa e tortuosa, verso quella grotta, citando preghiere e supplicando la Beata Vergine.
Da allora, quel santuario è luogo di ritrovo per migliaia di fedeli, che nella pace dello spirito e nel silenzio della natura, all’aperto o nella piccola chiesetta rupestre, si rifugiano nella consolazione della preghiera, proprio come avviene, ogni anno, la domenica successiva alla Pasqua.
A chiuderla, anche quest’anno, il rientro del simulacro della Madonna in paese: punto d’arrivo, la rotonda panoramica. Qui, i confratelli, hanno dato vita ad una processione verso la parrocchia del Carmine, ove, a conclusione della giornata, alle 19,30, è stata celebrata l’ultima messa eucaristica della giornata.
Si sono, così, spenti i riflettori, sulla lunga Pasqua mottolese e sui riti organizzati dalla Confraternita del Carmine, con il fattivo impegno dell’intero Consiglio d’Amministrazione, delle consorelle e dei confratelli tutti, del padre spirituale.
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