Le tradizioni della vigilia con il cenone (il primo del periodo natalizio) con le specialità di mare. La sera dell'8 il Pontificale dell'arcivescovo e la processione in Città vecchia
Angelo Diofano
Nuovo Dialogo 4/12/2015
È una delle più sentite tradizioni tarantine, quella in onore della Immacolata, dal 1943 patrona di Taranto assieme a San Cataldo, come si legge sulla lapide fatta murare nella chiesa di San Michele dall'allora arcivescovo Bernardi. Questo, per aver salvato la città dai terribili terremoti del 1710 e del 1743. E, secondo molti, anche per averci preservato la mattina del 28 novembre nel 2012, alla vigilia della novena dedicata alla Vergine, dalle conseguenze della tromba d'aria all'interno dello stabilimento siderurgico che potevano essere devastanti.
Il simulacro della Vergine è esposto da domenica 29 in cattedrale per le funzioni della novena: ogni giorno fino al 7 alle ore 17.15 l'esposizione solenne del Santissimo con rosario meditato; alle ore 18 santa messa e alle ore 19.20 la benedizione eucaristica. Domenica 6 nella celebrazione delle ore 18 presieduta da don Emanuele Ferro ci sarà professione di nuovi aderenti della confraternita dell'Immacolata.
La festa della patrona si vive in particolare nel giorno della vigilia, annunciata all'alba dal giro delle bande e dalla degustazioni di pettole bollenti, per la cui preparazione le massaie ben volentieri si sottopongono alla levataccia. Poi, l'assalto alle pescherie per acquistare il baccalà, anguille e capitoni, elementi base dei piatti principi del cenone, che si prospetta particolarmente ricco. Ragion per cui sarà preferibile non esagerare a pranzo. Meglio ancora se si riuscirà a osservare il digiuno, come facevano i nostri avi. In serata, corsa agli ultimi acquisti, nella
cornice delle luminarie e delle ulteriori pastorali natalizie eseguite da piccoli gruppi bandistici. Il pomeriggio correrà fra gli ultimi ritocchi all'albero di Natale e al presepe, in molte abitazioni ritornato al posto d'onore, e le prime riunioni di famiglia per i giochi tradizionali. Al rientro, il cenone con successiva ripresa dei giochi fino a notte fonda. L'indomani, martedì 8, pellegrinaggio dei tarantini in San Cataldo dove sante messe saranno celebrate alle ore 9,30 e 11,30 (quest'ultima dal parroco don Emanuele Ferro). Alle ore 16.30 Vespri solenni e alle ore 17 concelebrazione eucaristica presieduta da monsignor Filippo Santoro con la tradizionale offerta del cero da parte del Comune su iniziativa del comitato per la qualità della vita Alle ore 18 uscirà la processione con grande fiaccolata per le vie del centro storico; l’Immacolata sarà accompagnata dai Cavalieri del Sovrano Ordine di Malta (che faranno la scorta d'onore), dalle confraternite e dalle autorità cittadine con il gonfalone municipale. Le caratteristiche melodie natalizie tarantine saranno eseguite dalle bande cittadine “Lemma” e Paisiello”. Attorno alle ore 19,30, al passaggio in piazza Castello, spettacolo pirotecnico. Quindi, il rientro in San Michele, dove l'indomani, mercoledì 9, alle ore 18, ci sarà la santa messa di ringraziamento .
Da segnalare per venerdì 4, alle ore 10.30, in piazza Immacolata, davanti all’edicola mariana, “Omaggio all’Immacolata” delle scuole con canti e declamazione di poesie, a cura del Comitato per la qualità della vita.
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