Angelo Diofano
(Da Corriere di Taranto)
Una delle più sentite tradizioni tarantine è quella in onore della Immacolata, dal 1943 patrona di Taranto assieme a San Cataldo, come si legge sulla lapide fatta murare nella chiesa di San Michele dall'arcivescovo Bernardi. Questo, per aver salvato la città dai terremoti del 1710 e del 1743. E
secondo molti, dobbiamo anche a Lei se siamo stati preservato la mattina del 28 novembre nel 2012, (vigilia della novena dell'Immacolata) dalle conseguenze devastanti della tromba d'aria all'interno dello stabilimento siderurgico.
La festa della patrona si vive in particolare il 7, giorno della vigilia, annunciata all'alba dal giro delle bande e dalla degustazioni di pettole bollenti, per la cui preparazione le massaie ben volentieri si sottopongono alla levataccia.
Alle ore 10.30, in piazza Immacolata, davanti all’edicola mariana, ci sarà l’ “Omaggio all’Immacolata” delle scuole a cura del Comitato per la qualità della vita, con canti e poesie e la deposizione da parte del sindaco di un fascio floreale davanti alla Madonna.
I preparativi del cenone
Per tutta la mattinata ci sarà l'assalto ai mercati e alle pescherie per acquistare frutti di mare, baccalà, anguille e capitoni, ingredienti dei piatti principi del cenone, che si prospetta particolarmente ricco. Ragion per cui sarà preferibile non esagerare a pranzo. Meglio ancora se si riuscirà a osservare il digiuno, come facevano i nostri avi, con l’eccezione di qualche morso a “u mescetàle”, tradizionale pagnotta di pasta soffice a forma ovale preparata in casa. Il pomeriggio correrà fra gli ultimi ritocchi all'albero di Natale e al presepe, in molte abitazioni ritornato al posto d'onore, e le prime riunioni di famiglia per i giochi tradizionali. In serata, dopo il giro per i negozi, ci sarà il ricco cenone a base di specialità di mare con una bella spaghettata al sugo di anguille (o capitone); al termine, pettole e sanacchiutele con primo taglio di panettone, o pandoro secondo i gusti, e un “cin cin” di buon bianco frizzantino (da privilegiare la produzione “a chilometro zero”), beneaugurante per una felice maratona natalizia.
O Concetta Immacolata
L’indomani, 8 dicembre, l’appuntamento sarà in serata nella basilica cattedrale. alle ore 17, per messa pontificale dell’arcivescovo con la consueta offerta del cero da parte del sindaco su iniziativa del comitato per la qualità della vita. Al termine uscirà la grande processione con la partecipazione dei Cavalieri dell’Ordine di Malta (che faranno la scorta d'onore all’Immacolata), delle confraternite e delle autorità cittadine con il gonfalone municipale. Immancabili saranno le pastorali natalizie, con il tradizionale “O Concetta Immacolata”, eseguite dalle bande cittadine “Lemma” e Paisiello”. L’itinerario quest’anno sarà più breve: via Duomo, via De Tullio, piazza Fontana, via Garibaldi, salita Vianuova e via Duomo per l’ingresso in basilica.
Domenica 11, dopo la santa messa delle ore 18.30, l’Immacolata tornerà in San Michele, attraverso via Duomo. Presterà servizio la banda “Santa Cecilia” di Taranto. In piazza Castello, sosta per i fuochi pirotecnici.
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