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giovedì 4 febbraio 2016

Per la festa di sant'Egidio anche l'indulgenza plenaria

Si potrà ottenere nella chiesa di San Pasquale Baylon nei giorni 6 e 7 febbraio. Celebrazioni liturgiche anche nella parrocchia al rione Tramontone, con il pranzo dei poveri


Angelo Diofano


Partecipiamo con gioia ai festeggiamenti del nostro santo, Egidio da Taranto. Egli ci attende per continuare a essere dispensatore della misericordia celeste. Le grazie ricevute, per la sua intercessione, ci insegnano che la misericordia divina è una grande luce di amore, di tenerezza ed è la carezza di Dio sulle ferite dei nostri peccati. Non mancate”. Così i frati minori del convento San Pasquale Baylon annunciano le celebrazioni in onore di Sant'Egidio, taumaturgo e compatrono di Taranto, in occasione della ricorrenza della sua nascita al cielo (7 febbraio 1812). Tutto ciò, in preparazione alla grande festa del 20° anniversario della canonizzazione, avvenuta il 2 giugno 1996 con Giovanni Paolo II. Di rilevante il fatto che il 6 e il 7 febbraio si potrà ottenere l'indulgenza plenaria.

Ecco il programma. Da lunedì 1 a venerdì 5 febbraio, preparazione alla solennità del santo nell’Anno Santo della Misericordia. Da giovedì 4 a sabato 6 le sante messe delle ore 18.30 saranno presiedute da fra Antonio Ridolfi, guardiano del convento Santa Maria Occorrevole di Piedimonte Matese. Sabato 6 alle ore 18 si terrà in chiesa la processione penitenziale con l'apertura della cappella del santo. Alle ore 18.30 santa messa solenne con esposizione del Santissimo fino a sera tardi, con i frati a disposizione per le confessioni. Domenica 7 sante messe sono programmate alle ore 7.30 – 9.00 – 11.30; al termine di ogni celebrazione sarà distribuito il “pane di Sant'Egidio”; a mezzogiorno sarà recitata la supplica al Santo. Alle ore 18.30 Pontificale dell'arcivescovo al quale saranno presentate le documentazioni delle grazie ottenute per intercessione del santo tarantino nell’anno trascorso, con offerta degli ex voto. Dalle ore 18 di sabato 6 fino alla mezzanotte di domenica 7 ore si potrà ottenere l'indulgenza plenaria stabilita per l’anno giubilare egidiano.

Durante i festeggiamenti sarà possibile visitare il museo dedicato al Santo, con numerose testimonianze della sua vita, in una sala all’interno del convento, accessibile dalla stessa chiesa. Vi è curata in particolare l’esposizione della pregiata argenteria ed oreficeria borbonica donate dalla regina Amalia di Sassonia e dei preziosi paramenti sacri, in filigrana d’oro, del cardinale Sanfelice di Napoli e dell’arcivescovo di Taranto monsignor Jorio. Di particolare interesse un raro Antifonario del XVII secolo, appartenente al vecchio coro dei frati alcantarini. Sabato 6 e domenica 7 sarà infine aperta la casa natale del fraticello, al pendio La Riccia (in Città vecchia).


A Tramontone

Solenni festeggiamenti liturgici sono stati organizzati nel rione Tramontone anche dalla parrocchia intitolata al santo fraticello. Da venerdì 29 inizia il novenario sul tema “La Misericordia di Dio nella vita di Sant'Egidio” con la presenza alla messa delle ore 18 i diversi sacerdoti, soprattutto della vicaria Sabato 6 a mezzogiorno, pranzo per i poveri della città a cura della confraternita di Sant'Egidio, dei gruppi parrocchiali, della Protezione civile e dell'associazione intitolata ad Alessandro Biagiotti, un giovane della parrocchia deceduto lo scorso anno a causa di un virus fulminante. Domenica alle ore 11.30, santa messa celebrata dal parroco don Luigi Trivisano con la vestizione di un nuovo confratello di Sant’Egidio; seguirà la supplica. Al termine prenderanno il via le solenni “Quarantore” in preparazione alla Quaresima, con esposizione del Santissimo Sacramento ininterrottamente fino alle ore 18, quando ci sarà la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vicario generale monsignor Alessandro Greco. Lunedì e martedì riprenderanno le “Quarantore” con adorazione eucaristica dalle ore 9 alle ore 18. Sono infine in corso i preparativi per celebrare i trent'anni della parrocchia, eretta il 30 marzo 1986 dall'arcivescovo monsignor Guglielmo Motolese.


La vita del fraticello

Egidio (al secolo Francesco Antonio Domenico Pasquale Pontillo)nacque in una piccola casa della Città vecchia nel 1729, da Cataldo Pontillo e Grazia Procaccio, e dimostrò fin dalla tenera età una fede straordinaria. Guadagnandosi da vivere con l'umile mestiere del cordaio, si iscrisse giovanissimo alla confraternita del Rosario nella chiesa di San Domenico. Conobbe la vocazione religiosa nel 1752, all’età di 23 anni, proprio nel convento di San Pasquale Baylon. Qui il giovane si confrontò con la vita dei seguaci di San Francesco d’Assisi, curando con grande responsabilità il giardino conventuale, che si estendeva a nord della struttura religiosa fino alle sponde sud-ovest di Mar Piccolo. Successivamente il frate tarantino partì per Galatone, sede storica del noviziato francescano, approdando dopo una serie di tappe al convento di San Pasquale a Chiaia, nel capoluogo partenopeo. Egidio fu uomo di pace, di conforto e di carità. Molti lo definiscono anche il santo dell’ascolto. Infatti egli offriva volentieri la sua compassione ed asciugava le lacrime di dolore della gente, sia nei “bassi” di Napoli sia nei sontuosi palazzi aristocratici. Il suo esempio si impone anche ai giorni nostri, in un mondo in cui dilaga un individualismo che genera sempre più solitudine ed emarginazione, quando ormai nessuno trova più tempo da dedicare all’ascolto dell’altro. Frate Egidio morì ultraottantenne, in odore di santità, nel 1812.

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