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mercoledì 31 dicembre 2014

Messaggio dell'Arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro per l'inizio del nuovo anno




Nell’ultimo giorno dell’anno tutta la Chiesa innalza l’inno del Te Deum. Un cantico in prosa antichissimo, una grande lode trinitaria per dire grazie al Signore per i giorni trascorsi. La lode, il ringraziamento, l’adorazione, sono gli ultimi gradi della preghiera che man mano si purifica fino alla comunione piena. È come se nel percorso delle suppliche, delle accorate richieste di aiuto e di illuminazione di tutto un anno, arrivassimo insieme attraverso ogni vicenda, lieta o triste, ad una viva conoscenza di Dio. Uno sguardo umano volto al passato, ancora una volta si caricherebbe di scoraggiamento. Ad un’analisi veloce il 2014 non sembra sia stato un anno ottimale. Non mi riferisco esclusivamente alla crisi economica, né tantomeno al caso Ilva. La prima immagine che affiora alla mia mente in questo 2014 sono i numerosi e costanti episodi di suicidio che ci hanno raccontato una Taranto sotterranea, fatta di solitudini, di depressioni, di isolamenti. Una realtà drammatica ancora tutta da interpretare. Ho negli occhi la bara bianca di Marco, il giovane di Monteparano assassinato dal fratello, che ci ha raccontato come in tanti altri posti d’Italia, gli orrori che possono accadere nell’ambito familiare.
Si è affacciata in maniera inquietante anche l’antica ombra della criminalità, delle organizzazioni di stampo mafioso.
Ho anche visitato tanti presidi di scioperanti e molte vertenze di lavoro hanno trovato ascolto in episcopio. Il vicino mare Adriatico è ancora percorso dal disastro che porta lutti e dolori.
Allora perché dovremmo portare a Dio il nostro grazie? Il nostro sguardo di fede ci porta a ringraziare per tanti operatori di bene, nella Chiesa e nella società; per i giorni che ci aspettano, per la possibilità di percorrere la strada della conversione e della speranza, perché possiamo diventare noi stessi strumenti di cambiamento e di miglioramento. Soprattutto nella battaglia della vita non siamo soli. Dice la Bibbia: “vita hominis militia est - la vita dell’uomo è un combattimento” (Giobbe 7,1). In questa lotta il Signore si è fatto vicino al nostro dramma e alle nostre gioie. Il Verbo si è fatto carne.
Tanti parroci usano nell’ultimo giorno dell’anno riportare ai fedeli il numero dei sacramenti amministrati in parrocchia, quanti sono stati i bambini che hanno ricevuto il battesimo, e quanti i fratelli e le sorelle che abbiamo accompagnato alla Casa del Padre. È un modo semplice di illuminare il mistero della vita, il grande dono di Dio, e di quanto bene riceviamo senza accorgercene. Mettersi davanti a Dio, ringraziarlo e pregarlo, come figli è l’affermazione palese che, come dice Papa Francesco, nessuno di noi è unoscarto di fabbrica, non siamomasse senza valore, ma siamo figli, per questo sento di ringraziare il Signore, per tutti i volontari di questa chiesa diocesana, che, insieme a tante persone di buona volontà, anche senza una fede definita, hanno reso onore alla carne di Cristo, nell’accoglienza di migliaia di profughi lungo tutto il corso della torrida estate. Il Papa ci consegna per il 1°gennaio per la Giornata Mondiale per la Pace un tema particolarmente importante. “Non più schiavi, ma fratelli”. “ Spesso si crede che la schiavitù sia un fatto del passato. Invece, questa piaga sociale è fortemente presente anche nel mondo attuale”.
In questi ultimi giorni dell’anno, solitamente oltre ai bilanci si fanno i pronostici, qualcuno addirittura lascia intendere di scomodare le stelle o altri vaticini. Il cristiano congiunge le mani in preghiera e le sue maniche sono già rimboccate per impegnarsi a servizio della Provvidenza. Qualcuno mi chiede che cosa mi aspetto, che cosa vorrei per il 2015. Per me personalmente niente, ma per questa terra invoco da Dio il dono dell’unità e la volontà di costruire insieme, protési verso il futuro e non ingabbiati nella comoda ma sterile situazione del passato. C’è uno spirito di diffidenza che ancora non ci rende unanimi sui fronti delle grande sfide, come quella della salute, dell’ambiente e del lavoro. La comunità civile, nei momenti decisivi risulta sfilacciata perché, per usare una metafora squisitamente evangelica, continuiamoa cucire rattoppi nuovi sulla stoffa vecchia che finisce comunque sia per strapparsi. Raccogliamo dall’esperienza passata quello che c’è da raccogliere, quello imparato a caro prezzo e cioè il valore della vita e a ricusare ogni forma di ricatto occupazionale. Le ultime vicende del Governo ci spronano a giocare una partita, cominciando con il cogliere gli elementi positivi. Abbiamo infatti accoratamente chiesto, per mesi, una presa in carico dello Stato inerente dello stabilimento, che si mettessero in campo tutte le risorse necessarie per una realtà industriale che non è solo drammaticamente tarantina ma italiana. Abbiamo però anche imparato via via a conoscere, a scoprire, in tutta la sua complessità e criticità, il dramma ambientale: dall’aria, al sottosuolo, al mare. Si è finalmente mostrato un nuovo interesse per i bambini pensando ad un centro tumori infantile, ma occorre togliere o sanare la causa dell’inquinamento. Altrimenti continueremmo a macchiarci dello stesso peccato di Erode. Per questo ciò che mi crea apprensione è che la questione ambientale passi in secondo piano o che sia affrontata in maniera più lenta. Il risanamento e la ricerca di nuove tecnologie ecocompatibili, sempre più urgenti, non devono essere subordinati o procrastinati in ordine di tempo, di velocità, di importanza.
Nel 2014 probabilmente abbiamo distolto lo sguardo dal punto di vista economico dall’Ilva, magari relativizzandolo e abbiamo cominciato a considerare altre fonti, altre possibilità o priorità per il futuro. Sebbene solo inizialmente, o timidamente, abbiamo considerato in maniera più sistematica il recupero della Città Vecchia, il rilancio turistico, le aziende agricole, le piccole e medie imprese. Invito a non soffocare i germogli di bene con lo scoraggiamento e la solita diffidenza.
Per tornare al canto del Te Deum, mi piace soffermarmi soprattutto sulla sua conclusione, gli ultimi versetti così recitano:In te, Dómine, sperávi: non confúndar in ætérnum, in te Signore speriamo (tu sei la nostra speranza) non saremo confusi in eterno. Amo questa frase perché la speranza diviene nemica del caos, della confusione, perché essa ha un nome che è il Signore Gesù. Non una promessa fumosa e vaga, ma la Sua presenza ed il dono fattivo che vince lo smarrimento.
A tutti quindi auguro un 2015 di speranza, quella virtù che si concretizza e rende a noi il dono della comunione!
Buon 2015 per tutti.
Taranto 31 dicembre 14
+don Filippo, Arcivescovo 

Processione di Gesù Bambino; zampogna e ciaramella

25 dicembre 2014
Natale del Signore
- Taranto -




Anche quest'anno, ad accompagnare la venerata immagine del Bambino Gesù per le strade della Città Vecchia, oltre alla banda con le tradizionali pastorali, anche due suonatori con zampogna e ciaramella.

Nel video una delle esecuzioni

lunedì 29 dicembre 2014

Mottola. Domani, martedì 30 dicembre, secondo ed ultimo appuntamento per la 3^ edizione del Presepe Vivente nel centro storico "Schiavonìa". Apertura alle ore 19

Maria Florenzio



Tra numerose difficoltà e non solo di tipo organizzativo, Angelo Filomena e l’Associazione per la musica e cultura popolare “Yicuvra” del M° Leo Caragnano ripropongono, per la serata di domani, il Presepe Vivente nel centro storico "Schiavonia", alla sua 3^ edizione.
Prima....
Non poche erano state le difficoltà che gli organizzatori si erano trovati a fronteggiare durante la prima serata, quella del 22 dicembre scorso. Molte capanne, all'interno del percorso, erano rimaste al buio, a causa del mancato allaccio alla rete pubblica di illuminazione, ‹‹causato da pseudo cavilli burocratici, nati all'interno degli uffici del Palazzo Municipale - dicono gli organizzatori - e non solo. Probabilmente, se gli amministratori avessero riservato una maggiore attenzione a questa iniziativa, ogni problema sarebbe stato risolto per tempo. Quando c'è la volontà di fare, gli intoppi si superano in sinergia. Ed, invece, per certi versi - continuano Angelo Filomena ed i suoi collaboratori - ci siamo sentiti abbandonati, fermo restando, il contributo, sia pure irrisorio, che, per l'organizzazione, il Comune ha erogato, così come fatto con altri eventi del periodo››. 
... e dopo!
Tra l'altro, a vanificare il lavoro dell'intero staff del Presepe Vivente nel centro storico, hanno contribuito alcuni balordi, che, nella notte tra il 22 e 23 dicembre, hanno distrutto molte delle capanne in vimini, paglia e legno, che erano rimaste nella "Schiavonia", per la serata del 30 dicembre. Pali in legno o di vite divelti, piani di appoggio spezzati: un lavoro di intere settimane andato in fumo. Qualcuno, anche su facebook, ha voluto attribuirne la responsabilità al vento. Peccato, però, che, in quelle serate, a parte il freddo, almeno le condizioni climatiche sono state clementi. Di vento, poi, neanche a parlarne.
Ma Angelo Filomena ed i suoi collaboratori non si sono arresi: hanno ricostruito interamente le capanne del percorso; le stesse che, domani sera, a partire dalle 19, ospiteranno i figuranti. L'ingresso è rigorosamente gratuito: ci sarà la preziosa collaborazione di Mario Affortunato e Renato Carotenuto e la partecipazione dell’Associazione “Yicuvra”. Alla fisarmonica, il M° Caragnano, al flauto Antonella Santoiemma, ai tamburelli Salvatore Mastromarino, alla chitarra Concetta Ricci. Voci di Angela e Michela Filomena. Sarà possibile anche ascoltare gli “Zampognari di Puglia”. Non mancheranno, poi, piccole botteghe dell’enogastronomia e dell'artigianato locale. Si parte da Largo Chiesa Madre.
Diverse le postazioni, che definiranno un percorso decisamente più ampio, rispetto allo scorso anno, in grado di coinvolgere il centro storico nella sua quasi totalità. Dal fabbro all’arrotino, dal pescatore al venditore di zucche, dal falegname al pastore, dal calzolaio al cestaio, dalle brave massaie, alle prese con pettole e ciambelle fritte, sino alla capanna della Natività. Per info, 331.9906681.




La processione di Gesù Bambino sul Pendio San Domenico

25 dicembre 2014
Natale del Signore
- Taranto -




La processione di Gesù Bambino giunge nei pressi della chiesa di San Domenico Maggiore





















domenica 28 dicembre 2014

Processione di Gesù Bambino. La Pastorale di Caggiano

25 dicembre 2014
- Taranto -




La processione di Gesù Bambino percorre via Duomo.
Nel video, la Banda "Paisiello - Città di Taranto" esegue la Pastorale di Caggiano










La banda "Paisiello - Città di Taranto" esegue la Pastorale di Caggiano