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domenica 30 aprile 2017

sabato 29 aprile 2017

San Cataldo. Ecco la festa

Angelo Diofano
Il corriere di Taranto


Il ricco e variegato programma dei festeggiamenti in onore di San Cataldo, patrono della città e dell’arcidiocesi, è stato presentato venerdì mattina in arcivescovado. Diverse le novità, rispetto agli anni scorsi nelle celebrazioni, che prenderanno il via domenica 30 aprile alle ore 18 con l’ostensione delle reliquie e la santa messa dell’arcidiacono del Capitolo Metropolitano, monsignor Emanuele Tagliente, con tutte le realtà ecclesiali legate all’ammalato. Il tutto, ha detto in apertura il presidente del comitato festeggiamenti, don Emanuele Ferro, ruoterà allo sviluppo dei tre propositi espressi dall’arcivescovo all’inizio dell’anno pastorale: commozione, servizio e vita quotidiana. Altri temi caratterizzanti (ha detto nel suo intervento l’arcivescovo monsignor Filippo Santoro) saranno quelli del senso dell’appartenenza, del legame con il mare, da dove è venuto il nostro patrono, e soprattutto dell’ospitalità. Oltre ai momenti legati alla tradizione, cioè la consegna del simulacro al sindaco (‘u pregge) con la successiva processione a mare su nave Cheradi (l’8) e quella per città vecchia e Borgo (il 10), spicca la 20.ma edizione della Giornata cataldiana della scuola (4 e 5) con il concorso per il relativo manifesto, le attività sportive organizzate dal Csi, la redazione del “Giornalino di San Cataldo” con elaborati degli studenti, la partecipazione al Tarentum al reading teatrale “Aldo Moro: Martire per la democrazia” (il 4), le visite alla mostra al castello aragonese “Taranto città a me cara…Moro a Taranto dagli anni della giovinezza alle visite istituzionali” (nell’ambito delle manifestazioni per il centenario della nascita dello statista) e soprattutto il primo concerto “Piccole voci per San Cataldo” in cattedrale (il 5, alle ore 19.30) con la partecipazione di varie orchestre scolastiche e del grande coro di circa 250 bambini di diverse scuole primarie diretto dal maestro Andrea Gargiulo, docente di formazione orale al conservatorio “Piccinni” di Monopoli.

Una giornata tutta da seguire quella di sabato 6 (ore 20) con la manifestazione “Ecco la sorgente. Qui siamo nati”, con il concerto dell’orchestra dell’istituto musicale Paisiello per l’inaugurazione del restaurato Battistero, dove l’arcivescovo collocherà una riproduzione della crocetta aurea di San Cataldo e una reliquia di Sant’Egidio (che qui ricevette il Battesimo, come anche Giovanni Paisiello); seguirà la presentazione del secondo numero di “Fragmenta” sulle colonne e i capitelli della basilica (Mandese editore) con testi di Nicola Fasano e immagini di Piero Castronovo. Dalle ore 21.30, nella medesima serata, in alcuni punti della città vecchia, i concerti della “Notte Cataldiana”, che sarà aperta dal giro dell’orchestra di fiati “Santa Cecilia” di Taranto per via Duomo. Dal 6 al 10 maggio, avrà luogo la manifestazione “Le piazze di San Cataldo”, a cura di Confcommercio, cooperativa “Cook&Love”, associazioni “Smile” e “Taranto, turismo e cultura”: si tratta di un percorso enogastronomico con street food e piccola fiera dell’artigianato in piazza San Costantino, pensilina liberty, pendio La Riccia, adiacenze ristorante “Al Canale” e nella piazzetta di vico Seminario; in queste serate, in piazza Garibaldi, esibizione di artisti di strada. Da citare anche la presentazione di alcuni libri nel museo diocesano nei giorni 5, 6 e 7 (dalle ore 17 alle 19) e quella dell’opera editoriale “Il Cappellone di San Cataldo: Il trionfo di Giuseppe Sanmartino e dei marmi
intarsiati nella Cattedrale di Taranto” (il 7 alle ore 19.30) di Mimma Pasculli Ferrara e Augusto Ressa, sul restauro delle superfici marmoree, con interventi musicali all’organo del maestro Daniele Dettoli a seguire, un concerto d’arpe alle sole luci di candela.

Inoltre sulla facciata del Museo diocesano verrà posizionata la grande installazione artistica “Venuti dal mare” sul progetto possibile dell’accoglienza come valore condiviso, ideata da Elena Modio e realizzata da Giulio De Mitri in collaborazione con l’associazione Ohana e del circolo fotografico “Il Castello”.

A completamento del programma, il Palio di Taranto, gara di barche a remi per i due mari (la sera dell’8, prima della processione a mare) e la consegna del “Cataldus d’argento” (il 9 alle ore 20.30 in arcivescovado). Visite guidate saranno possibili al palazzo arcivescovile durante la Notte Cataldiana e nel pomeriggio di domenica 7.

La Marina Militare ha anche annunciato altre iniziative la sera del 10. Lungo le vie della città vecchia saranno installate luminarie mentre le bande “Santa Cecilia” di Taranto e “Chimienti” di Montemesola suoneranno alle processioni. La festa si concluderà il 10 maggio alle ore 23.30 con i fuochi pirotecnici dal castello aragonese.


Il Pellegrinaggio in Città Vecchia

Settimana Santa a Taranto
13 aprile 2017
Giovedì Santo



Le Poste del giro di Città Vecchia, si recano a visitare i "Sepolcri" della Basilica Cattedrale, e delle chiese di San Domenico e di San Giuseppe

Per queste immagini ringraziamo la nostra amica Rosa Conte
















venerdì 28 aprile 2017

Ginosa, le feste di aprile in onore di Santa Maria Dattoli e San Giuseppe. Tutto il programma

A cura di Antonello Lovecchio



























Le Feste di Aprile in onore di Santa Maria Dattoli e di San Giuseppe sono, per i ginosini, un appuntamento irrinunciabile, un incontro con la natura rinnovata nella stagione primaverile onorando la Sacra Famiglia di Nazareth.
La Santa Vergine, venerata sotto il titolo di Santa Maria Dattoli, rappresenta per i Ginosini la Madre a cui chiedere aiuto per auspicare un raccolto proficuo nella prossima stagione produttiva. E' Lei la Protettrice dei campi  di Ginosa la cui sacra immagine, secondo un antichissimo rito, viene condotta in trionfo dalla campagna in città su un carro trainato da tre splendidi cavalli bardati a festa ogni sabato antecedente l'ultima domenica di aprile.
La domenica successiva è tutta dedicata alla venerazione del padre putativo di Gesù, patrono dei lavoratori San Giuseppe a cui Ginosa rivolge una particolare devozione secolare implorando lavoro e prosperità nelle famiglie.
 Bande, luminarie e fuochi fanno contorno a questa storica devozione che si tramanda di generazione in generazione.
 Le immagini della processione di San Giuseppe sono state realizzate e gentilmente concesse da Silvio De Stena