Angelo Diofano
Taranto oggi del 27/08/2014
foto da Wikipedia |
Si concludono giovedì 28 in Città vecchia i festeggiamenti in onore di Sant’Agostino, nella chiesa a Lui intitolata, nelle vicinanze di piazza Castello. Organizza la segreteria delle confraternite del centro storico riunite in Sant’Agostino (commissario arcivescovile cav. Vincenzo De Vincentis) in accordo con il rettore della chiesa, don Dèsirè Mpanda.
Alle ore 17.30 ci sarà la recita del Santo Rosario e della preghiera a Sant’Agostino; alle ore 18.30, Santa Messa solenne cui seguirà la benedizione eucaristica. Alle ore 20 circa è in programma la festa popolare, sulla piazzetta antistante la chiesa, con la partecipazione del complesso bandistico “Città di Crispiano” diretto dal maestro Francesco Bolognino che eseguirà un programma di marce sinfoniche.
La festa costituirà una ulteriore occasione per i tarantini per visitare questo antico tempio che in verità non ha la notorietà che meriterebbe per la sua bellezza e la sua storia. L’edificazione risale presumibilmente al 1402, data della venuta degli agostiniani a Taranto, pare avvenuta sulle rovine del tempio di Venere, di cui nel ’700, fu rinvenuta un’ara, durante scavi di fondamenta nelle case vicine. La facciata settecentesca, con interpretazione locale del rococò, riporta in basso due nicchie con le statue di Sant'Agostino e di Santa Monica. L'interno si presenta a navata unica, con un'arcata trionfale che immette sul presbiterio. Il soffitto fu ricostruito dopo i danni subiti durante la seconda guerra mondiale A sinistra dell’altare maggiore, sovrastato dalla statua di Sant’Agostino, sono presenti le cappelle dedicate a San Nicola da Tolentino, al Cuore di Gesù e a San Gaetano da Tiene; quest’ultima, per alcuni anni fu utilizzata per ospitare la statua della Vergine Immacolata, a causa dei lavori nella chiesa di San Michele. Vicino all’ingresso è visibile la tomba del grande umanista tarantina Tommaso Nicolò D’Aquino (1665-1721) autore delle ”Deliciae tarantinae”, cui è dedicata la più importante via del Borgo, considerato il salotto cittadino. Una lapide all’interno ricorda la riapertura della chiesa dopo 29 anni di chiusura, nel 1956, mentre era arcivescovo mons. Ferdinando Bernardi. Fino a qualche tempo addietro Sant’Agostino era una parrocchia, guidata a lungo dallo scomparso don Raffaele Mele. A causa dello spopolamento del centro storico la chiesa divenne rettoria, dipendente dalla Cattedrale di San Cataldo, da qualche tempo affidata al sacerdote di origini congolesi don Dèsirè Mpanda.
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