Angelo Diofano
Taranto oggi del 31/10/2014
Anche a Taranto oggi sono in corso i preparativi per festa di Halloween a base di teschi, zucche vuote, maschere orride, abbigliamenti da strega e tanta musica sfrenata per una serata da horror. L'usanza, piuttosto recente, ormai sempre di più prende piede tra i giovani, anche grazie alla pubblicità fatta dai mass-media. E in via D'Aquino stasera sarà tutto uno sfilare di queste orride maschere, in vista dell'apoteosi finale nelle discoteche.
C'è però chi inizia ad opporsi a tale usanza, importata da culture che non ci appartengono. È il caso dei ragazzi della parrocchia della Madonna della Fiducia, in via Emilia: d'intesa con il vicario parrocchiale don Andrea Mortato, catechisti, animatori ed educatori hanno organizzato per stasera, per la prima volta, una grande festa che rispecchia le origini cristiane della ricorrenza del primo novembre, solennità di Ognissanti. Così mentre tanti si daranno da fare per mascherarsi orridamente in vista di sfrenate serate, i ragazzi di questa parrocchia si presenteranno alla festa vestiti... da santi. Infatti ogni ragazzo indosserà l'abito legato al santo di cui porta il nome o al quale è particolarmente legato. S'inizierà alle ore 20 nel salone parrocchiale con giochi, canti, esibizioni, piccoli buffet e tanto altro ancora; l'invito è esteso ai ragazzi di altre parrocchie. Seguirà alle ore 22 in chiesa una veglia eucaristica di riparazione. Alle ore 23 la festa riprenderà con giochi e buffet.
La tradizione tarantina legata alla vigilia della ricorrenza di Ognissanti parla delle tavolate che venivano imbandite e lasciate per tutta la notte a.. disposizione dei Defunti: “Le taulate de l'aneme d'u priatorie”. Era credenza che in questa notte le anime del Purgatorio avessero il permesso di scender sulla terra per visitare le case delle proprie famiglie, che in loro onore preparavano un pasto frugale. Le tavole venivano imbandite con semplici portate quali minestra di ceci (legume soprannominato “la carne dei poveri”, in un tempo in cui quest'ultima era un lusso), fave, lupini, castagne, una pagnotta e un boccale colmo d'acqua. Che poi i furbetti di casa ne facessero piazza pulita prima del risveglio della famiglia, è un altro discorso. Oggi alcune famiglie hanno posto dei cambiamenti a tale tradizione, consumando personalmente, sempre la sera della vigilia di Ognissanti, queste portate caratteristiche della più genuina tradizione gastronomica tarantina.
E il giorno appresso, primo novembre, inizierà il pellegrinaggio dei tarantini al “San Brunone”. "Pace a nuje e Paradìse a Vujie" (Pace a Noi e Paradiso a Voi), mormoreranno i più anziani, dopo essere devotamente segnati, oltrepassando l'ingresso dell'ultima dimora per deporre fiori e lumini davanti alle tombe dei propri cari.
Domenica 2 l'arcivescovo mons. Filippo Santoro celebrerà nella cappella monumentale alle ore 10 la Santa Messa in suffragio. Successivamente, assieme alle autorità civili e militari, si recherà al famedio della Marna Militare per la consueta cerimonia di commemorazione dei Caduti. Nel corso della mattinata per i viali del “San Brunone” si esibiranno i complessi bandistici cittadini con le tradizionali marce funebri.
A tal proposito va segnalato che ieri, giovedì 30, a cura del Comitato per la qualità della vita, alcune scolaresche hannno visitato le sepolture dei tarantini più illustri, in particolare delle vittime della “Grande guerra”, in una sorta di lezione di storia contemporanea all'aperto. Il tutto si è concluso con un convegno svoltosi in serata a Palazzo Galeota.
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