Angelo Diofano
Taranto oggi del 5/6/2014
Fra le tradizioni più care al popolo tarantino resta viva quella a San Francesco di Paola, compatrono della nostra città e patrono della gente di mare che ancor oggi gli attribuiscono il titolo di “’U megghije marenàre”. Questo, in ricordo della miracolosa traversata dello Stretto di Messina con il suo mantello. A lui è anche intitolato il ponte girevole.
Le solenni celebrazioni termineranno domenica 6 con la grande processione per le vie del Borgo. Nell’occasione è esposta nella chiesa in fondo a via Anfiteatro la reliquia del bastone adoperato da San Francesco.
Un’antica presenza è quella dei padri Minimi a Taranto, cui è affidata la chiesa intitolata a San Francesco in fondo a via Anfiteatro. I religiosi giunsero infatti nel 1530 chiamati dall’arcivescovo dell’epoca, Antonio I Sanseverino, cardinale del titolo di Santa Susanna. I Minimi furono accolti con grande entusiasmo e sempre esercitarono in modo fermo ma paterno la loro missione, condividendo con la città vicende liete e tristi.
Fino al termine degli anni sessanta avevano luogo solenni festeggiamenti civili, con una lunghissima “galleria” di luminarie su via Anfiteatro (la predisponevano i paratori della ditta tarantina Bruni e Fasano, alcuni dei quali ancor oggi valenti addobbatori delle chiese). Erano gli anni più significativi del commercio su questa via, legato ai numerosi negozi di abbigliamento. Ricordiamo, per esempio, quello, all’angolo di via Berardi dei fratelli Carlo e Armando De Florio, con Franco Jaccarino quale vetrinista. Da non dimenticare le famose calzature di Scialpi, all’angolo con via Pisanelli, con il divertente slogan riportato sull’insegna “Anche le Alpi
varcherai se da Cosimo Scialpi calzerai”. Significativa anche la presenza degli esercizi per gli articoli per la casa e degli abiti da sposa, cui accorrevano da tutta la provincia. Poi, il declino, ma non così sensibile, in verità, come per altre zone cittadine.
Ieri, venerdì 4, giornata della gente di mare, nella Santa Messa vespertina, con la partecipazione delle marineria di Taranto, è stata benedetta e consegnata la targa del protettorato del mare alla sezione ionica dell’Associazione nazionale marinai d’Italia e all’ammiraglio Edoardo Faggioni.
Oggi, sabato 5, alle ore 10,30 Santa Messa per gli infermi con l’impartizione del sacramento dell’Unzione; alle ore 19 celebrazione eucaristica presieduta da padre Vincenzo Arzente, della comunità dei Minimi di Lamezia Terme.
Domenica 20, Sante Messa alle ore 8.30 e alle ore 10.30 (quest’ultima presieduta dall’arcivescovo mons. Filippo Santoro); alle ore 18 Santa Messa per i benefattori della parrocchia celebrata dal parroco padre Aldo Imbrogno.
Alle ore 19 ci sarà la processione con il simulacro per via Regina Elena, via Di Palma, piazza Immacolata, via D’Aquino (con sosta davanti alla chiesa del Carmine) corso Due Mari. Qui ci sarà una sosta davanti al monumento al marinaio (con l’accoglienza da parte della fanfara dipartimentale della Marina Militare) per un momento di preghiera e la benedizione al mare e alla città. Quindi, lancio in mare di una corona d’alloro in ricordo dei Caduti e i fuochi pirotecnici. Nel canale sosteranno le imbarcazioni del “Palio di Taranto”. Il rientro avverrà attraverso lungomare e via Anfiteatro. In chiesa, preghiera di ringraziamento.
Presterà servizio la banda musicale “Santa Cecilia-Città di Taranto” diretta dal maestro Giuseppe Gregucci.
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