12 aprile 2015
Parrocchia Santuario
Santissimo Crocifisso
- Taranto -
Angelo Diofano
Taranto oggi 13/4/2015
“Avremmo potuto effettuare questa cerimonia al chiuso della sacrestia ma non sarebbe stato giusto per tutta la comunità. Ecco perché abbiamo preferito optare per la santa messa più frequentata della domenica, quella delle ore 11.30”. Così ha riferito ieri mattina l’arcivescovo mons. Filippo Santoro in occasione dell’immissione canonica del nuovo parroco del santuario del Santissimo Crocifisso, padre Francesco Ciaccia. Tanta gente in chiesa, nonostante la mancanza di pubblicità (la notizia era trapelata solo nella giornata di sabato). Un evento, ha continuato l’arcivescovo, in clima con il Vangelo della domenica, dove il Signore giunge all’improvviso tra gli apostoli ancora addolorati per la sua crocifissione e dona loro la pace. E ancor di più risaltato dalla concomitanza con la solennità della Divina Misericordia, nella Domenica in Albis, che ha dato la possibilità ai fedeli di lucrare l’indulgenza plenaria.
Ad accompagnare l’arcivescovo nella celebrazione c’erano il cerimoniere mons. Mimino Quaranta, il vicario parrocchiale padre Anastasio Filieri, don Antonio Airò e don Mario Galeone (i due sacerdoti diocesani assidui collaboratori in parrocchia). Testimoni per padre Francesco nel suo nuovo incarico, Salvatore Schirone e Giovanna Losito. Al termine, Gerardo Bidoli, a nome del consiglio pastorale, ha rivolto il saluto a padre Francesco. Quindi, dopo la benedizione, l’abbraccio dei fedeli, con il “cinque” battuto con i più giovani, e gli immancabili “selfie”.
Quella di padre Francesco Ciaccia è una vocazione adulta. Nato a Taranto 41 anni fa (Giuseppe e Maria i suoi genitori), Francesco è sempre vissuto in parrocchia, condividendo momenti di allegria e di cammino di fede sotto la guida di padre Claudio Lioi. Negli anni della scuola superiore (ha frequentato l’istituto tecnico Pacinotti), il giovane ha avuto la consueta crisi di fede. Durante gli studi ha sempre lavorato, impiegandosi poi come contabile all’azienda di pulizie del padre, dal nome quasi profetico “Maranatha” (che significa “Vieni Signore”). Quindi il ritorno in chiesa e a 27 anni la cresima e l’inizio di una ricerca del senso della propria vita. Il primo ottobre del 2004, a 30 anni, l’ingresso al convento carmelitano di Bari per il prenoviziato e da lì il cammino verso il sacerdozio: nel 2007 la professione temporanea, nel 2010 quella solenne con gli ordini sacri del lettorato e accolitato; nel 2013 il diaconato e infine nel 2014 l’ordinazione sacerdotale. Dopo nemmeno un anno di esperienza in una parrocchia calabrese, eccolo infine al SS. Crocifisso, accolto con grandi speranze.
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