Don Carmine Agresta e una cinquantina di parrocchiani all’udienza di Papa Francesco: “Un momento di preghiera speciale ed emozionante”
Luca Fusco
Nessun posto in prima fila, niente benedizione particolare o spazi riservati. Così, con grande umiltà e raccolta in preghiera festante la parrocchia Sant’Antonio ha vissuto la sua giornata speciale, in Piazza San Pietro, a Roma per l’udienza generale di mercoledì scorso tenuta da Papa Francesco.
Una cinquantina di fedeli guidati dal parroco don Carmine Agresta e dai vice parroci don Armando Imperato e don Antonio Panico hanno festosamente “invaso” Piazza San Pietro mischiandosi alla solita folla oceanica in attesa di vedere, ascoltare e pregare il Papa argentino. Il viaggio è stato organizzato all’interno dei festeggiamenti per i 70 anni della Parrocchia di via Duca degli Abruzzi, da poco celebrati, ed arriva ad un paio di settimane da un altro momento cruciale dell’anno, la festa di Sant’Antonio da Padova del 13 giugno prossimo. “Un altro momento di straordinaria importanza per la vita della nostra comunità – ha ricordato il parroco, Mons. Carmine Agresta ai propri fedeli sulla strada del ritorno – ed un’occasione speciale per ringraziare Dio per tutto il bene che abbiamo ricevuto in questo viaggio tanto faticoso ma così bello nell’aver ricevuto la benedizione del nostro Papa, pregandolo perché col suo esempio ci aiuti ad essere fedeli alla nostra missione. Non a caso le sue parole sul rispetto del creato ci confortano nel portare questo messaggio al resto nella nostra comunità, in una città particolare come Taranto”.
E non a caso proprio nel giorno della presenza di tanti tarantini in Piazza San Pietro le parole di Bergoglio hanno toccato una corda molto sensibile per la città dei due mari, la scienza come dono dello Spirito Santo ed il rispetto per la natura: “Dobbiamo custodire queste cose belle che Dio ci ha dato – ha detto il Papa - il creato è per noi affinché ne profittiamo bene; non sfruttarlo, ma custodirlo, perché Dio perdona sempre, noi uomini perdoniamo alcune volte, ma il creato non perdona mai e se tu non lo custodisci lui ti distruggerà”.
Nel pomeriggio poi il gruppo si è spostato a visitare l'Abbazia di Casamari, a Veroli in provincia di Frosinone, dove la spiritualità della comunità monastica è vissuta, nel solco della tradizione cistercense. In nottata il ritorno a Taranto con la sensazione di aver vissuto un giorno speciale a livello personale e comunitario.
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono soggetti a moderazione.
I commenti anonimi saranno cestinati.