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venerdì 27 marzo 2015

"Nguèdde", per immagini, il racconto della nostra Settimana Santa. di Pasquale Pasculli



Un viaggio fotografico nei Riti tarantini della Settimana Santa; 359 scatti per raccontare una ritualità che si tramanda da secoli, e con essa le emozioni, i moti del cuore, le devozioni, i sentimenti, quelli avvertiti sotto le centinaia di cappucci bianchi in strada e nelle nostre chiese, e quelli che si affollano nelle menti e nei cuori di quanti assistono al passaggio dei penitenti e delle sacre immagini; ; 359 scatti per raccontare tutto questo, in una parola, per raccontare l’identità di un intero popolo.

Le immagini proposte si riferiscono ai riti degli ultimi anni, dal 2003 al 2014. 359, quasi quanti sono i giorni che un Confratello conta nell’attesa della successiva Settimana Santa, a partire dal momento in cui si è appena conclusa quella presente. Un’attesa colma di ricordi, da un lato, e di speranze dall’altro.

"'Nguèdde" è il titolo che Pasquale Pasculli, autore di tutte le immagini, ha dato a questo DVD dedicato a tutti i Confratelli e a quanti, tarantini e non, amano queste tradizioni.

Non un titolo come un altro. "'Nguèdde", come  il comando con cui i Confratelli riportano sulle spalle, sempre più indolenzite col trascorrere delle ore, il peso dei simulacri, dopo qualche istante di sollievo; “nguèdde”, un comando che squarcia il silenzio della preghiera, un comando che si distingue chiaro fra il vociare confuso e spesso addirittura nel baccano della folla di curiosi mescolati ai fedeli. È un comando che suona imperioso, sicuro di sé, eppure dolce, discreto. Così quel dovere avvertito fin nel profondo di se stessi da tutti i Confratelli. È il dovere che portano “addosso” – di più – che portano dentro, il dovere di custodire e tramandare queste tradizioni. Un dovere imperioso ma discreto. Non un obbligo “per forza”, ma una scelta “per amore”, proprio come quella di partecipare, scalzi e incappucciati, al sacro rito, al pellegrinaggio ai “Sepolcri”, al pellegrinaggio della Vergine Addolorata, alla processione dei Sacri Misteri. “Nguèdde” è un modo di essere, un modo di pensare che travalica l’esperienza, pur fondante e irrinunciabile della processione, per divenire una forma mentis; è il farsi coraggio l’uno con l’altro, in spirito di servizio, di testimonianza, di carità, di cristiana fratellanza, sotto una statua o nella vita di ogni giorno; è il ricordare a se stessi che la strada è ancora lunga, con le sue difficoltà, le sue incertezze, ma anche le sue soddisfazioni, tutto da vivere insieme ai propri fratelli… compagni di “sdanga”, di “posta”, di mozzetta, compagni di una notte di preghiera e penitenza… e fratelli per la vita.

Pasquale Pasculli, unendo alla pur indispensabile maestria tecnica, una sapienza del cuore maturata in anni e anni di esperienza dietro l’obiettivo, riesce a cogliere magistralmente nelle sue immagini ogni moto dell’animo, tutto quello di fronte a cui la parola si ferma, incapace di raccontare un sentimento se non facendosi poesia; è la poesia dei sentimenti quindi, che viene invece immediatamente fissata come un possesso per sempre, restituita, raccontata dalle immagini, in tutto il suo vigore, la sua freschezza, la sua eloquenza.

359 scatti per raccontare la Settimana Santa tarantina. Tanti, eppure solo uno scorcio su quanto soltanto il cuore può cogliere immergendosi nella poesia dei nostri riti, scoprendo con i Confratelli quello stesso spirito di servizio, di testimonianza, di carità, di cristiana fratellanza, in strada, durante la processione, come nella vita di ogni giorno. E allora si, insieme a quei Confratelli, potremo dire a noi stessi e a quanti amiamo: … “nguèdde”!

GS


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