“L’Ora della Madre” è la particolare funzione della mattina del Sabato Santo, che si tiene a Taranto nella chiesa di San Pasquale (al Borgo) con inizio alle ore 9.30.
I frati minori della nostra città ormai da sei anni il Sabato Santo si uniscono alla Chiesa bizantina cantando davanti all’icona di Cristo Sepolto i “Lamenti della Madre” (i cosiddetti “Tropari”) e dei più fedeli discepoli, che costituiscono il preludio alla rinnovazione delle promesse battesimale e alla gioia che scaturisce dal giorno di Pasqua.
La suggestiva celebrazione prende avvio con l’ingresso solenne dell’antica e venerata immagine della Madonna Addolorata, risalente al sedicesimo secolo, accompagnata dalle note struggenti della tradizionali marce funebri eseguite da un complesso bandistico cittadino e portata a spalla dai confratelli di Sant’Egidio. I fedeli nel più grande silenzio attendono l’apparire del bellissimo simulacro, che dalla porta laterale della chiesa, in tutta la sua bellezza e mestizia e con un incedere colmo di pathos, raggiunge l’altare maggiore, completamente spoglio, come si conviene nella liturgia latina.
Ha così inizio la grande proclamazione delle letture tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento e dei testi dei Padri della Chiesa. I “Tropari”, o il pianto di Maria e delle donne, rendono, prima e dopo la proclamazione delle letture, un clima meditativo degno del giorno del grande silenzio del Sabato Santo, con il rito gerosolimitano dell’unzione della mensa marmorea dell’altare e con il bacio alla Madonna.
Al termine della funzione, nel più rigoroso silenzio, i fedeli lasciano così la chiesa e il portone viene chiuso per essere riaperto all’ora stabilita per la grande veglia di Pasqua, definita “la madre di tutte le veglie”.
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